Promessa mantenuta e certificata, nero su bianco, dalla definitiva approvazione dell’accordo tra Regione e Ministero della Cultura: la nuova legge urbanistica non solo non è stata impugnata dal Governo nazionale, ma per Le Marche, unica regione insieme all’Emilia Romagna, sono prorogati gli effetti del Piano Casa. Lo spiega il consigliere regionale Luca Serfilippi, presidente della Commissione consiliare Ambiente e Territorio, sottolineando come, sarà consentito un incremento fino al 20% della volumetria dell’edificio in deroga al piano regolatore generale previa deliberazione del Consiglio comunale e compatibilmente con i vincoli territoriali. Relegati dunque a pura strumentalizzazione politica, gli allarmi di chi aveva data per sicura l’impugnazione di una legge che ha seguito un iter complesso fatto di mesi di audizioni e lavoro portati avanti con costanza, perseveranza e stretta collaborazione tra politici e tecnici.
“L’accordo tra Ministero e Regione risponde alle esigenze di famiglie ed imprese desiderose di investire nell’ampliamento del costruito, costituisce una spinta per l’economia locale e offre gli strumenti per coniugare le esigenze di tutela dell’identità paesaggistica e dei valori culturali con quelle della valorizzazione del patrimonio costruito e dell’attrattività del territorio marchigiano – aggiunge Serfilippi – Si compone di 6 articoli e all’articolo 3 “Disciplina di applicazione” stabilisce i criteri per verificare l’attuabilità degli interventi in deroga esclusivamente nelle zone territoriali omogenee B ed E, cioè nelle zone consolidate a ridosso dei centri storici e nelle zone agricole. Nel resto del territorio, ad eccezione delle zone A del centro storico dove non sono consentiti interventi in deroga, gli stessi non sono soggetti al rispetto dei contenuti dell’Accordo”.
La nuova legge urbanistica si compone di 36 articoli ed è entrata in vigore il 1° gennaio 2024. Prevede un periodo transitorio da dodici a quarantotto mesi per l’approvazione dei nuovi piani proposti dalla legge e di dodici mesi per l’approvazione del nuovo Piano Paesaggistico Regionale (PPR). In questo periodo i Comuni potranno valutare in piena autonomia gli interventi di riqualificazione in deroga nel rispetto dei contenuti dell’Accordo, che costituisce pertanto il riferimento necessario e indispensabile per dare attuazione a tali deroghe. Gli interventi dovranno garantire il miglioramento della qualità dell’edificato, la qualità diffusa del costruito e la configurazione complessiva in termini di numero di piani, allineamenti principali, materiali, tipologia edilizia rispetto agli edifici e al contesto circostante”.