Le consigliere regionali Acciarri Elezi, Lupini e Menghi TRA promotrici della risoluzione implementare azioni regionali di prevenzione e contrasto approvata nell’ultimo consiglio regionale
“I dati relativi alla violenza sulle donne, in crescita anche nelle Marche, ci impongono di agire come cittadini e come istituzioni lavorando sull’educazione al rispetto. Siamo orgogliose come donne e come Lega, forti anche al programma sperimentale “Educare alle Relazioni” avviato dal Ministro dell’Istruzione Valditara, di aver dato il nostro contributo sostanziale alla risoluzione approvata dal Consiglio Regionale che impegna la Regione ad avviare programmi e interventi per la prevenzione. Abbiamo la fortuna di vivere nelle Marche dove sussistono i valori umani e sociali e famiglia tradizionale che possono e devono aiutarci in questo percorso. Siamo determinati a farne tesoro per potenziare i nostri anticorpi culturali contro la violenza sulle donne e di ogni genere”.
Lo dichiarano le consigliere della Lega Monica Acciarri, Lindita Elezi, Simona Lupini e Anna Menghi a margine dell’ultimo Consiglio regionale che ha approvato la risoluzione, di cui sono tra le promotrici, per implementare azioni regionali di prevenzione e contrasto della violenza di genere.
“Le statistiche confermano che eventuali contesti familiari problematici possono costituire pericolosi modelli negativi – aggiunge Acciarri, consigliera regionale di Pari Opportunità e prima firmataria della mozione originaria – Come Regione stiamo lavorando con gli assessori all’istruzione Chiara Biondi e alla sanità e sociale Filippo Saltamartini, che proprio recentemente ha stanziato ulteriori fondi, per implementare e supportare programmi e interventi. La risoluzione vuole rafforzare l’azione congiunta di prevenzione ribadendo il valore della sinergia educativa tra Istituzioni, Famiglia e Scuola”.
“Con la fondamentale Legge sul Codice Rosso e l’avvio del progetto sperimentale “Educare alle Relazioni” da parte del Ministro Valditara, la Lega è al centro della battaglia con e per le donne su più piani – concludono le consigliere Acciarri, Elezi, Lupini e Menghi – Ora dobbiamo fare tesoro del dolore e dello sconcerto generati dagli episodi di femminicidio che non hanno risparmiato nemmeno le Marche con un unico obiettivo: sensibilizzare le nostre comunità, a partire dai giovani, al rispetto umano e sociale che è alla base di ogni convivenza che voglia dirsi civile”.
Nel dettaglio, la risoluzione approvata impegna la Regione a:
- recepire le Linee Guida del Governo volte a sviluppare progetti di natura sperimentale che possano contribuire con best practices al percorso di cambiamento culturale nei confronti della gestione delle relazioni, valutandone l’efficacia al fine di un inserimento, in modo uniforme sull’intero territorio nazionale, della materia dell’educazione all’emotività, all’affettività e alla sessualità all’interno della programmazione didattica delle scuole primarie e di quelle secondarie di primo e secondo grado effettuata da professionisti riconosciuti capaci di garantire un approccio laico alla materia;
- programmare, nelle more dell’approvazione di una disciplina nazionale in materia e per quanto di propria competenza, la realizzazione di azioni finalizzate a promuovere, coordinare e attivare, di concerto con l’Ufficio Scolastico regionale per le Marche, percorsi di educazione all’emotività, all’affettività, alla sessualità e per la prevenzione e il contrasto della violenza sulle donne, estendendoli a tutte le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, anche mediante la formazione del personale della scuola e l’aggiornamento dei programmi scolastici, garantendo le risorse economiche che si renderanno eventualmente necessarie;
- potenziare le iniziative dedicate alla formazione specifica e all’aggiornamento del personale chiamato ad interagire con la vittima: polizia e carabinieri, magistrati, personale della giustizia, polizia municipale e personale socio-sanitario;
- rafforzare le competenze degli operatori sociosanitari che entrano in contatto con le vittime, mediante specifici programmi di formazione;
- attivare adeguate campagne di informazione e sensibilizzazione sulla violenza contro le donne e sulla violenza di genere, stimolare dibattiti pubblici e sviluppare adeguate politiche di prevenzione, anche attraverso il coinvolgimento dei mass media e della carta stampata;
- attivarsi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero per le Pari Opportunità e la Famiglia per l’istituzione di un fondo nazionale per il patrocinio di spese legali e di giudizio civili contestuali ai procedimenti penali del cosiddetto “codice rosso”;
- istituire un fondo dedicato con risorse adeguate, a sostenere economicamente i centri antiviolenza, le case rifugio nella loro azione di contrasto e supporto alle vittime ed alle famiglie coinvolte e l’istituzione di sportelli di ascolto negli uffici delle Unioni Montane;
- integrare le risorse statali annualmente assegnate alla Regione Marche con ulteriori risorse regionali da destinare specificatamente all’attuazione di progetti e attività rivolti a minori vittime di violenza assistita, con particolare riferimento alla presa in carico, protezione, valutazione e trattamento del minore;
- stanziare una quota di fondi sanitari regionali da destinare a interventi di recupero psicoterapico in ambito sanitario rivolti a minori vittime di violenza assistita;
- prevedere, all’interno dei servizi territoriali dedicati all’infanzia risorse destinate al potenziamento e formazione del personale specializzato nella tutela, protezione e cura dei minori vittime di violenza assistita;
- inserire nella homepage del sito web istituzionale e dare adeguata pubblicità del numero unico antiviolenza 1522 e della app Youpol del Ministero dell’Interno, con la quale è possibile trasmettere messaggi, immagini e/o segnalazioni georeferenziate direttamente alla Polizia di Stato, poi trasmesse dalla Questura competente.