È partito il 1 giugno il progetto Marche sulle Farmacie dei servizi, il primo che parte in Italia con tutti i servizi sperimentali. Riguarderà circa 40.000 persone e la sperimentazione si concluderà a fine anno. Se il bilancio risulterà fruttuoso verrà ampliata la convenzione.
“La prima delibera di Giunta è del 30 maggio dello scorso anno, a febbraio l’autorizzazione del Ministero e poi il finanziamento di circa 1,4 milioni di euro: dal primo giugno 266 farmacie su un totale di 515 attiveranno servizi molto importanti” spiega l’assessore Filippo Saltamartini.
Il primo servizio è quello della telemedicina: verranno impiegati holter pressori e cardiaci, device che sono in grado di monitorare almeno per 24 ore la pressione e il battito cardiaco. Sarà anche possibile eseguire nelle farmacie l’elettrocardiogramma e potranno effettuarsi esami di spirometria (verifica dell’aria che rimane nei polmoni).
Il secondo servizio riguarda l’avviso agli interessati per lo screening al colon retto ovvero l’esame con cui si rileva la presenza del sangue nelle feci. La farmacia tramite una piattaforma informatica avvertirà gli interessati dell’esigenza di sottoporsi al test (le provette con le deiezioni dovranno poi essere consegnate ai centri di prelievo delle Ast).
Il servizio “Riconciliazione delle terapie farmacologiche” garantirà agli assuntori di almeno 5 diversi tipi di farmaci l’appropriatezza delle cure. Le farmacie potranno segnalare ai MMG le eventuali incongruenze terapeutiche.
Il quarto servizio riguarda i pazienti con broncopatia cronico ostruttiva (non è l’asma). A queste persone con difficoltà respiratorie verrà insegnato in Farmacia come utilizzare gli spray che facilitano la respirazione stessa in modo appropriato.
Il quinto servizio riguarderà i pazienti con Diabete tipo 2 (prevalente in età avanzata) i quali potranno sottoporsi ad eventuale esame della glicemia.
Non per ultimo le Farmacie aiuteranno il servizio sanitario regionale ad implementare il FSE Fascicolo sanitario elettronico che nelle Marche è adottato solo da meno di 100.000 persone.
Insomma, servizi di prossimità con strutture diffuse particolarmente funzionali nelle aree dell’entroterra dove possono supplire ad alcune prestazioni della medicina di base”.
“Adesso partiamo con la sperimentazione con l’obiettivo anche delle Farmacie aderenti che ringrazio a nome della Giunta regionale di raggiungere i risultati previsti” conclude l’assessore.