Un Vinitaly all’insegna dei numeri con il segno + quello appena concluso che ha visto tra i protagonisti di primo piano i mille metri quadri del rinnovato stand Marche e gli spazi espositivi adiacenti occupati complessivamente da oltre 100 aziende del territorio.
“Abbiamo chiaramente riscontrato un interesse crescente per le nostre produzioni enologiche – sottolinea l’assessore all’Agricoltura Andrea Maria Antonini – Ormai le Marche si stanno posizionando sempre più in alto sui mercati italiani e soprattutto all’estero. Il 2022 ha registrato, per i vini marchigiani, il maggiore incremento in percentuale come export rispetto a tutte le altre regioni d’Italia: + 26%. Significa sicuramente che il nostro è un prodotto di qualità e che piace. I nostri produttori e le nostre aziende hanno una grande capacità di muoversi attraverso scenari internazionali, sostenuti anche dalla Regione che sta dando ogni supporto possibile con gli strumenti che ha a disposizione. È fondamentale questo spirito imprenditoriale che caratterizza i marchigiani pure nell’enologico: c’è voglia di misurarsi in contesti che non sono solo quelli tradizionali”.
Strumento e contesti non tradizionali che vedono nell’enoturismo la marcia in più che le Marche hanno ingranato a Verona tagliando traguardi più che promettenti.
Nel settore del biologico, ad esempio, con il 39,5% della superficie vitata delle Marche coltivata con questa modalità. Siamo la seconda regione, in Italia, per estensione di vigneti biologici, con le province di Ascoli Piceno e Fermo, tra i più performanti in Italia per produzione dei vigneti bio.
“La Regione ha anche messo a disposizione delle aziende vitivinicole dalla fine del 2021 una legge regionale sull’enoturismo che permette loro di diventare anche punti di ospitalità con l’obiettivo di fare conoscere il vino e la sua anima, ovvero i luoghi di produzione – ricorda l’assessore – Una risposta a tutti quegli imprenditori che hanno investito, spesso a livello familiare, le proprie speranze e il proprio futuro sul prodotto”.