La consigliera della Provincia di Macerata con delega alla rete scolastica replica alle polemiche sull’organizzazione
Occorre, purtroppo, prendere posizione sulle esternazioni offerte dagli esponenti del PD camerte e provinciale, in quanto totalmente false e pretestuose, basate sulla cieca ostinazione e devastante attitudine di vivere permanentemente nell’immobilità, per preservare logiche clientelari e di potere, senza avere la benché minima idea di fare un’attenta e mirata programmazione. In qualità di consigliere provinciale della Lega, con delega all’istruzione, ed in applicazione della precisa volontà del centro destra, di porre fine a tale deprecabile atteggiamento ed effettuare una programmazione seria, si è seguito un iter che ha visto coinvolgimento e partecipazione di tutti gli attori del mondo scolastico e le apicalità dei comuni interessati.
La situazione di partenza è ben nota: a fronte del fondamentale principio di garantire a tutti il diritto all’istruzione in conformità al dettato costituzionale e al dovere morale di agire rispondendo ai numerosi bisogni in tal senso, il panorama della rete scolastica provinciale era ed è deprimente; a distanza di ben sei anni dal terremoto del 2016 poco, se non nulla, è stato fatto; frutto dell’inerzia delle istituzioni, composte proprio da quei personaggi che starnazzano senza avere ancora capito cosa è accaduto e cosa accadrà.
Questi sedicenti amministratori, che nulla conoscono del mondo scolastico, purtroppo non sanno o non vogliono avere una visione lungimirante della complessiva organizzazione scolastica e della sua corretta integrazione con le previsioni normative e le evoluzioni prossime future, pensando di protrarre la logica del conservatorismo e dell’emergenza e questuando, quando necessario, eccezioni normative o elargizioni economiche che, come dimostrato con i fatti, vanno a scapito della collettività e della comunità studentesca senza risolvere i mali presenti.
Il tutto incentrato su logiche localistiche, di gestione del potere e delle clientele, e per questo votato all’immobilismo.
Il piano della Provincia di Macerata, peraltro recepito a pieni voti dall’USR, dal comparto sindacale e dal consiglio provinciale avrebbe consentito di avere già dal prossimo anno un Dirigente scolastico e un Dirigente amministrativo a tempo pieno, invece di un reggente in condominio che non riesce a garantire efficacia e presenza, rimanendo peraltro totalmente invariata la situazione per personale docente e tecnico.
Nessuna scuola sarebbe stata soppressa, nessun taglio di personale si sarebbe effettuato, anzi si sarebbe garantito un futuro sereno e certo per tutti gli istituti dell’alto maceratese consentendo di avere corsi efficienti e minimizzando le necessità di spostamento degli studenti e dei docenti, il tutto in piena autonomia, ponendo fine all’economia dell’emergenzialità che, quando finirà, troverà tutti impreparati e arriveranno, in quel caso sì, dolorosi e traumatici tagli della filiera scolastica.
Questa è una logica che la Lega non può condividere o partecipare, dato che vuole programmazione e stabilità per i nostri figli e studenti.