Il consigliere regionale, responsabile per le Marche del Dipartimento Antimafia della Lega, alla commemorazione dell’attentato a Borsellino tenutasi sul piazzale della Regione intitolato all’agente di scorta Emanuela Loi.
“Ricordare le stragi di mafia significa impegnarsi perché le morti non siano state vane e non si ripetano più”. Lo ha detto il consigliere regionale e vicecapogruppo della Lega, Mirko Bilò, responsabile per le Marche del Dipartimento Antimafia del partito, intervenuto alla cerimonia per il trentesimo anniversario dalla strage di Palermo, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta svoltasi in Regione sul piazzale intitolato all’unica donna di quella scorta: Emanuela Loi.
“Gli uomini e le donne morti sotto i colpi della mafia sono eroi testimonidel riscatto civile e morale di un popolo – ha detto Bilò – La mafia, purtroppo non è un ricordo di stragi lontane: è una piaga ancora presente che, spesso, agisce in forma più silente e strisciante, ma non per questo meno pericolosa”.
Il consigliere leghista ha sottolineato che “accanto a figure di alto spessore umano e professionale, come quelle di Falcone e Borsellino, che scelgono la strada nobile della giustizia e del senso del dovere, c’è anche chi sceglie quella del compromesso: per questo è importante ricordare il valore della legalità e trasmetterlo ai nostri giovani”.
“Non occorre essere magistrati o rappresentanti delle forze dell’ordine per combattere contro la mafia e la corruzione – la conclusione di Bilò – È fondamentale il nostro quotidiano contributo sul lavoro e nella partecipazione alla vita sociale e comunitaria: scegliere di stare dalla parte della Giustizia e delle Istituzioni per costruire una società di cui i nostri figli e i nostri nipoti possano essere orgogliosi”.