Marche

Le Marche scommettono sulle rinnovabili

Il vicepresidente Mirco Carloni: «Un piano di interventi da 58 milioni di euro per lo sviluppo e l’efficientamento energetico»

Dalle comunità energetiche allo sviluppo dell’innovazione: sono le direttrici tracciate dalla Regione Marche per il potenziamento delle politiche energetiche. «Come Regione, vogliamo portare il nostro contributo per rendere cittadini, enti territoriali e autorità locali, attività commerciali e imprese protagonisti di un cambiamento senza precedenti, con la possibilità concreta di autoprodurre energia pulita volta all’autoconsumo – ha detto il vicepresidente della Regione, Mirco Carloni –. Complessivamente abbiamo predisposto un piano di interventi volti allo sviluppo e all’efficientamento energetico di 58 milioni di euro». La linea è stata definita insieme al comitato per le politiche energetiche della Regione, riunito per l’esame dei documenti attuativi della legge regionale 10/202, relativi agli interventi di promozione e sostegno dell’istituzione dei gruppi di autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili e delle comunità energetiche rinnovabili. Sul piatto anche i criteri tecnici di valutazione per il finanziamento di progetti innovativi promossi dagli enti locali in materia di efficienza energetica e sviluppo delle energie rinnovabili. Le comunità energetiche rappresentano una prerogativa imprescindibile in questa fase di transizione ecologica nell’ottica della creazione di un sistema virtuoso, che produca e consumi energia proveniente da fonti rinnovabili. Il comitato per le politiche energetiche è un luogo di confronto tecnico, che vede il coinvolgimento dei maggiori esponenti regionali e nazionali del
settore dell’energia, il cui compito è di supportare tecnicamente la Regione nella definizione di strategie e nello sviluppo di misure innovative a sostegno dell’efficienza energetica e delle rinnovabili.
«Una comunità che produce da sé l’energia di cui ha bisogno è l’esempio di un modello virtuoso, che vogliamo estendere su tutto il territorio regionale – ha aggiunto Carloni –. Lo sviluppo delle comunità energetiche è una priorità della Regione, a cui destiniamo 4 milioni di euro.
Ogni decisione in tema di transizione energetica assume una rilevanza fondamentale, che non è più rinviabile. Per questo, affinché si continui nella direzione tracciata dalla normativa europea e nazionale, vogliamo dotare le Marche di uno strumento significativo che aiuti cittadini, imprese ed enti locali nella transizione energetica. L’autoconsumo è una finalità che dobbiamo raggiungere tutti insieme». «Il sostegno regionale agli investimenti di imprese e famiglie per ridurre i consumi e riconvertirli alle fonti rinnovabili diventa quindi non più soltanto un’azione utile al perseguimento degli ambiziosi obiettivi perseguiti dall’agenda 2030 e 2050 di decarbonizzazione dell’economia – ha detto ancora l’assessore regionale –, ma azione strategica per consentire al sistema di resistere e non implodere. Ritengo che prima di tutto la politica energetica debba puntare su competenze, condivisione e concertazione, frutto del confronto nel comitato per le politiche energetiche». Sotto il profilo dell’innovazione energetica, è stato firmato il decreto con cui sono stati ammessi venti progetti al bando per il finanziamento di interventi innovativi di efficientamento energetico. I progetti permetteranno alle aziende di raggiungere elevate prestazioni energetiche, garantendo il 90% di autoconsumo. Ciò significa che le aziende si avvicineranno alla completa autosufficienza energetica con notevoli benefici economici e ambientali. «Il primo bando – ha spiegato Carloni – ha dimostrato un grande interesse delle aziende circa il tema della trasformazione energetica. Parallelamente alla dotazione finanziaria di tre milioni del bando, le aziende investiranno circa 5 milioni per sostenere le progettualità. Ed è intenzione della Regione di incrementare il sostegno al settore attraverso ulteriori 15 milioni e di definire altri spazi destinati al settore da ricavare nel bilancio regionale. Vogliamo portare esempi concreti di comunità di autoconsumo collettivo, creando così un modello che potrà essere replicato su ampia scala».

Estratto da Il Resto del Carlino del 13 luglio 2022

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