“Ancora una volta le donne e gli uomini della polizia penitenziaria di Pesaro, con il loro attento lavoro di osservazione e presenza, evitano il peggio e salvano la vita ad una detenuta che aveva deciso di farla finita. A loro va il mio plauso. Appena possibile tornerò a Villa Fastiggi per sapere come si sono svolti esattamente i fatti”.
Lo dichiara l’onorevole Luca Rodolfo Paolini della Lega, componente della Commissione Giustizia e Antimafia della Camera dei deputati, sottolineando come quello di Pesaro sia uno dei 23.000 (ventitremila!) tentativi di suicidio che negli ultimi 20 anni sono stati sventati dagli agenti.
“I poliziotti sono anche psicologi, confidenti, prestatori di piccole somme di denaro, vittime prime di aggressioni dentro e fuori le carceri – continua l’onorevole leghista – Carceri che sono vetuste, indegne di un paese civile. Carceri che nonostante i proclami che sentii di persona, ancora nel 2008, in Commissione Giustizia, sono in gran parte quelle di sempre: antiche, fatiscenti, tecnologicamente arretrate, con poco personale di vigilanza e ancor meno educativo. Dove il lavoro, che potrebbe diventare una risorsa anche economica, oltre che il primo strumento di rieducazione e reinserimento sociale, resta per pochi e dove i violenti, che spesso usano i nostri agenti come punching balls, non vengono di fatto puniti. Dove la esternalizzazione dei servizi sanitari ha provocato molti più problemi, costi e disservizi, di quanti ne abbia risolti. Dove sempre più spesso – conclude Paolini – i detenuti peggiori la fanno da padroni e dove sempre più lo Stato, per dirla con De Andrè “….si costerna si indigna si impegna poi getta la spugna con gran dignità …”