L’onorevole della Lega, commissario provinciale, si dissocia da quanto dichiarato dal consigliere pesarese sulla sanità
“Le dichiarazioni del Consigliere regionale Baiocchi non sono state condivise e non rappresentano quanto espresso dalla Regione nel corso del Consiglio Comunale monotematico sulla Sanità”. Lo dichiara l’On. Mauro Lucentini, commissario provinciale Lega PU, dissociandosi, in rappresentanza della Lega, dalle parole rilasciate stamane dal Consigliere Baiocchi al Corriere Adriatico.
Riferendosi all’intervento del Presidente Acquaroli, avvenuto nel corso del Consiglio monotematico, e all’analisi effettuata dall’Università Politecnica delle Marche sulla mobilità regionale, l’onorevole replica a Baiocchi sul fatto che i dati parlano chiaro ed evidenziano come il fenomeno della mobilità passiva sia determinato non da prestazioni di specificità e complessità elevate, ma dall’erogazione di prestazioni a bassa-media complessità che l’ASUR non riesce ad erogare capillarmente sul territorio. Per tale ragione l’orientamento dell’attuale Amministrazione è quello di potenziare la sanità territoriale, lavorando ad un modello di sviluppo di cure di prossimità che tenga conto delle aree interne e permetta un accesso equo e agevolato anche ai cittadini che abitano zone più periferiche ed isolate dai centri urbani.
“I dati certificati dell’Azienda Ospedaliera Marche Nord – continua Lucentini – dimostrano come, dal 2016 ad oggi, la mobilità passiva da parte dei cittadini residenti nella Provincia di Pesaro Urbino sia diminuita in maniera considerevole, facendo registrare un abbattimento significativo dal 2019: dai 42.156.129 milioni del 2016, si è passati ai 40.798.419 del 2017 e 40.374.562 del 2018, per poi registrare una svolta, in cui si è scesi ai 39.265.106 nel 2019 fino a raggiungere la soglia di 30.494.215 nel 2020, a testimonianza dell’impegno dell’attuale Giunta nel favorire politiche di sviluppo centrate sulla salute dei cittadini marchigiani. Un dato significativo – aggiunge l’onorevole leghista – se si considera che a questo si va ad aggiungere un contestuale incremento di produzione dell’attività da parte di Marche Nord, sia in merito ai ricoveri che all’attività specialistica ambulatoriale, grazie ad un lavoro costante dell’Azienda sull’abbattimento delle liste di attesa che fa di Marche Nord una realtà vincente ed attrattiva per l’efficienza e la qualità delle cure, anche in considerazione della notevole mobilità intra-regionale”.
Nella provincia di Pesaro-Urbino, infatti, per le prestazioni monitorate dal Piano Nazionale Governo Liste di Attesa, il 43% delle prenotazioni nelle strutture dalla provincia risulta essere relativa a pazienti provenienti dalle altre province della Regione Marche, innescando un meccanismo di mobilità interna dal sud al nord della Regione.
“Questo è un indicatore che Marche Nord è un’Azienda che funziona, ma occorre rivedere il modello organizzativo in favore di una Sanità Regionale che sia in grado di soddisfare capillarmente il territorio, affinché si riducano i flussi intra-regionali e i cittadini della Provincia di Pesaro Urbino possano trovare posti disponibili, evitando il flusso della mobilità passiva extra-regione – conclude Lucentini – Sono obiettivi che la Regione intende raggiungere con la riforma in atto della Legge 13 ed il superamento del modello dell’ASUR attraverso l’istituzione delle ASL Provinciali, verso lo sviluppo di cure di prossimità che consentiranno di intercettare le richieste dei territori e creare una Sanità più vicina ai cittadini”.