“A Ceriscioli non serve il governoper lamentarsi della ricostruzione: basta che si guardi allo specchio e rammenti che le colpe della gestione disastrosa delle SAE, delle macerie e dell’USR regionale sono tutte sue e del suo PD.”
Così il senatore Paolo Arrigoni, responsabile Lega Marche, commenta l’uscita con cui il presidente della Regione, in occasione del terzo anniversario dalla scossa del 24 agosto 2016, lamenta, con la crisi di governo, di non avere un interlocutore a cui indirizzare le lamentele sulla gestione del post terremoto.
“Ceriscioli mente pure davanti ai morti di Arquata del Tronto. Senza vergogna li tira in ballo per ribadire il suo impegno costante per la ricostruzione. E quale sarebbe? Quello di aver lasciato per strada ancora 100 mila tonnellate di macerie da rimuovere solo ad Arquata? O i mesi e mesi che servono all’USR per decretare una pratica? – continua Arrigoni – È indecoroso per l’istituzione che rappresenta che ci rifilila solita menata del governo cattivo che è stato sordo al grido di dolore dei territori. Ormai lo sanno tutti che quel grido è frutto proprio della vergognosa inadeguatezza sua e dei suoi massimi collaboratori che tempo e modo per fare del proprio meglio l’hanno avuto e che le regole che oggi criticano le hanno scritte in prima persona con i loro governi PD”
Arrigoni stigmatizza anche come, tra discorsi e contrizione di circostanza, Ceriscioli trovi il modo di sfruttare la situazione per un endorsement alla nascente joint venture tra PD e Movimento 5 Stelle per le prossime regionali.
“Caro presidente Ceriscioli, abbiate il coraggio di dire la verità: non è il governo, ma la poltrona che sentite sempre meno salda sotto i colpi dei cittadini stanchi della vostra spocchiosa inettitudine – conclude Arrigoni– Siete talmente nel panico da volerla putellare ad ogni livello turandovi il naso in un’alleanza contro natura con quel M5S su cui, a proposito di terremoto, state cercando di scaricare ogni vostra responsabilità”